Il ruolo dei camion elettrici per abbattere le emissioni su strada
La mobilità elettrica e i veicoli a emissioni zero rappresentano un settore in crescita con investimenti in Europa che crescono di anno in anno. Tuttavia, quando si parla di mobilità sostenibile di veicoli elettrici, spesso si pensa soltanto agli scooter e alle autovetture private. In realtà, dal punto di vista dell’inquinamento, il trasporto merci su strada è responsabile del 22% delle emissioni di CO2. Infatti, nonostante i camion rappresentino soltanto il 2% dei veicoli in Europa, incidono in modo significativo sull’inquinamento. Quali possono essere dunque le azioni correttive? Come aumentare la presenza di camion elettrici in Europa?
Obiettivo sostenibilità: in arrivo i primi camion elettrici
Grazie allo sviluppo delle tecnologie i veicoli ibridi ed elettrici avranno sempre maggiore autonomia. Dal 2021 sono previste le produzioni dei primi camion elettrici in grado di arrivare fino a 400 km con una ricarica. Ma non solo: altri giganti del settore stanno progettando camion elettrici con batteria agli ioni di litio e a idrogeno, che riescono ad arrivare fino a 1000 km di autonomia.
Si tratta di iniziative prese a lungo termine dai produttori, con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 1,5 °, come previsto dagli accordi di Parigi.
Gli investimenti necessari per favorire lo sviluppo dei camion elettrici
Per favorire lo sviluppo dei camion elettrici nell’Unione Europea è fondamentale che ci siano tre punti di ricarica: la stazione di partenza, quella di arrivo, e la colonnina pubblica. Nel 2030 le stazioni di destinazione dovrebbero essere 27.500, e vi dovrebbero essere 14.400 punti di ricarica. Quindi, i camion elettrici dovrebbero essere prevalenti in 173 nodi urbani ad alto traffico. Inoltre, è previsto un investimento annuo di 2,8 miliardi per lo sviluppo delle infrastrutture e per le stazioni di destinazione. I fondi potrebbero provenire dal recovery fund previsto per il 2021- 2025 e dagli investimenti effettuati ogni anno dall’Unione Europea, nell’ordine di 100 miliardi di euro, per le infrastrutture di trasporto.
Gli strumenti e le azioni proposte
Tuttavia, oltre agli investimenti previsti da parte del governo europeo, per ridurre le emissioni di anidride carbonica ed arrivare a emissioni zero entro il 2050, sarà necessario mettere in atto una serie di azioni, tra le più importanti ci saranno:
- La revisione del regolamento comunitario che riguarda le emissioni di anidride carbonica nei veicoli pesanti, prevista per il 2022
- L’intervento delle autorità nazionali e locali per stabilire un percorso chiaro nella transizione delle consegne a zero emissioni
- La possibilità di utilizzare finanziamenti comunitari e nazionali, per diffondere i camion elettrici in Europa
- Il raddoppiamento dei nodi urbani TEN-T, che al momento sono 88
- La trasformazione della direttiva AFID (Alternative Fuels Infrastructure Directive) in regolamento sulle infrastrutture a emissioni zero (Zero Emission Infrastructure Regulation – ZEIR).