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Mobilità elettrica e consegne: i furgoni e i camion ecologici

La mobilità elettrica riguarda anche l’ambito delle consegne e del trasporto delle merci: ecco caratteristiche, vantaggi e aspettative future per furgoni e camion green.

Quello della mobilità elettrica è sicuramente un settore che ha visto un vero e proprio boom negli ultimi anni. L’attenzione di cittadini e case automobilistiche per l’inquinamento ambientale e la riduzione delle emissioni nocive, unita alla volontà di trovare una nuova forma di mobilità, ha fatto sì che si creassero e diffondessero veicoli elettrici diversi fra loro: dalle auto agli scooter, passando anche per autobus e biciclette. Un’ultima innovazione del settore sono i furgoni e i camion elettrici. Ma che caratteristiche hanno e che vantaggi portano per chi effettua le consegne? E quali sono le prospettive future per i camion green?

Un nuovo modo di effettuare le consegne, i furgoni elettrici

I furgoni elettrici sono forse meno conosciuti rispetto alle ormai rinomate auto elettriche, ma nonostante questo rappresentano il mezzo di trasporto ideale per chi deve effettuare consegne dell’ultimo miglio e al dettaglio. I trasportatori che consegnano in città o nei dintorni non percorrono mai giornalmente più di 100/200 chilometri: un tratto di strada perfetto per essere compiuto con i furgoni ecologici. Questi ultimi poi ripristinano la propria autonomia nell’arco di una sola notte.

Altre caratteristiche vantaggiose che contraddistinguono questi furgoni green sono:

. La mancanza di limitazioni alla circolazione.
. L’assenza del cambio e una grande immediatezza nel funzionamento che li rende più facili da guidare.
. Riduzione dei tempi e dei costi di manutenzione per via di una meccanica essenziale.
. Garanzia delle batterie fino a 8 anni o 100 mila chilometri.
. Produzione di pochissime emissioni di scarico.
. I veicoli commerciali elettrici, e in generale gli autoveicoli con motore elettrico, hanno l’esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche per 5 anni.

Ma non finisce qui: i furgoni ecologici sono infatti integrati con tecnologie all’avanguardia che permettono di tenere sotto controllo gli spostamenti, pianificare la manutenzione, creare profili personalizzati dei conducenti e condividere le informazioni utili per poter gestire intere flotte. A bordo sono inoltre generalmente presenti applicazioni e navigatori che consentono, ad esempio, di avere informazioni sulle strade chiuse al passaggio dei mezzi da lavoro o di gestire anche da remoto illuminazione interna e impianto di condizionamento del mezzo.

Le case automobilistiche che hanno progettato e messo in commercio questi mezzi di trasporto “alternativi” sono già diverse:

. Mercedes, con eVito ed eSprinter;
. Renault, con Master ZE;
. Ford con Transit Plug-in proposto come ibrido;
. Nissan, con e-NV200;
. Piaggio, con SporterElectric Power.

In arrivo anche altri mezzi per le consegne green come il Ducato elettrico, l’Opel Vivaro-e coi gemelli Citroen e-Jumpy e Peugeot e-Expert e il Toyota Proace City EV.

Camion elettrici, quali sono le prospettive?

 Oltre ai furgoni l’innovazione in ambito mobilità riguarda anche i camion. Il report “Unlocking Electric Trucking in the EU: recharging in cities“ ha evidenziato come i camion rappresentino meno del 2% dei veicoli che si trovano attualmente su strada, ma sono responsabili del 22% delle emissioni di anidride carbonica legate al trasporto su gomma. In Europa la metà dell’attività di questi mezzi (espressa sotto forma di tonnellate di prodotti trasportati per km) viene svolta percorrendo meno di 300 km. Questi viaggi potrebbero essere tranquillamente effettuati da autocarri elettrici: i modelli che si trovano oggi sul mercato, infatti, hanno un’autonomia di circa 300 km.

In questo senso la Commissione europea nell’ambito del Green Deal potrebbe arrivare a tagliare le emissioni prodotte dagli autocarri del vecchio continente di oltre il 22% in 10 anni, dotando le principali città europee delle infrastrutture di ricarica elettriche. Per rendere operativi gli e-truck però, ovvero i camion a energia elettrica, la sfida è quella di realizzare oltre 40 mila punti di ricarica. Per farlo sarebbero necessari quasi 28 miliardi di investimenti in 10 anni: si tratta di una cifra che da sola rappresenta il 2,8% dei 100 miliardi di euro che ogni anno l’Unione Europea mette a disposizione per il finanziamento delle infrastrutture stradali.

Sarà quindi possibile, in futuro, riuscire a rendere ecologicamente sostenibile la maggior parte dei mezzi utilizzati per il trasporto delle merci e per effettuare consegne?

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