Automazione e AI: come cambia il mondo del lavoro?
L’automazione industriale e l’Intelligenza Artificiale stanno modificando il mondo del recruitment e le competenze richieste per entrare nel mondo del lavoro. Gli studi confermano che da un lato vi sarà una richiesta di nuove professioni, e dall’altro molte occupazioni non saranno più richieste. In particolare, aumenteranno le richieste di competenze specifiche e verticali: da oggi fino al 2022 saranno necessari in Italia 2.5 milioni di nuovi occupati, sia nel settore dei dipendenti che in quello dei liberi professionisti. Le competenze richieste ai professionisti del futuro comprendono sia quelle tecniche, in particolare legate al digitale, che quelle umane, legate alla personalità e all’intelligenza emotiva.
L’importanza delle soft skills
In un mercato sempre più dominato dalle tecnologie digitali, la formazione continua è fondamentale, ma diventano molto importanti anche le cosiddette “Soft Skills”: competenze trasversali come l’empatia, il personal branding, la curiosità , la capacità di ascoltare, la capacità di creare reti, e di interagire con gli altri in modo efficace. Le soft skills sono ancora più necessarie nel mercato del lavoro futuro dominato dalla trasformazione digitale, perché è necessaria una trasformazione culturale in azienda per poter accogliere quella digitale. Per questo motivo saranno molto richieste, e inserite nel processo di recruitment, capacità di negoziare, di relazionarsi, e di guidare i cambiamenti all’interno delle aziende.
Le Tech disruptive skills
La vera novità per le professioni del futuro riguarda però le tech disruptive skills, competenze digitali molto avanzate, e molto richieste per chi si occupa di Intelligenza Artificiale e Automazione. Queste competenze permettono di creare e utilizzare tecnologie che cambiano i modelli di business e il mercato in modo duraturo. Tra i settori principali: robotica, automazione, cybersecurity, Data Science.
Quali sono i settori trainanti per le professioni più richieste?
La pandemia da Coronavirus e la conseguente crisi economica che ne è derivata hanno determinato un cambiamento nelle competenze richieste. Gli studi indicano che circa il 30% delle nuove professioni è legato alla rivoluzione digitale e all’economia circolare. Saranno quindi sempre più richiesti esperti di Intelligenza Artificiale e di sicurezza informatica, sia in settori nuovi come il cloud computing, sia in settori tradizionali che si sono dovuti trasformare, come banche e assicurazioni: tra le professioni più richieste vi saranno infatti il private banker e il Data Protection Officer. Il settore sanitario, già in crescita nel 2019, ha creato la necessità di professionisti per la cura della persona a domicilio, ma anche di professionisti della Care Economy in generale: istruttori di fitness e di yoga, fisioterapisti e professionisti che trascrivono i referti medici registrati.