Le Over The Top digitali puntano forte sulla gestione del magazzino
La gestione del magazzino e della logistica è un’attività essenziale: ecco i casi di Amazon, Uber e Google.
Che la gestione del magazzino sia un’attività fondamentale e centrale per una grande azienda è una deduzione abbastanza ovvia. Ma c’è un dato a rafforzare ancora di più la centralità di questo compito: le cinque più grandi aziende tecnologiche degli Stati Uniti prevedono una spesa complessiva di quasi 90 miliardi di dollari ogni anno per creare e gestire magazzini e data center. Un dato che è il doppio rispetto al 2015. In aggiunta si può evidenziare come la logistica a livello mondiale abbia un valore di 8,1 trilioni di dollari, valore che è stato previsto andrà a raddoppiare entro il 2023.
Ma quali sono le strategie per gestire in modo efficiente un magazzino? Scopriamo quelle di Amazon, Uber e Google.
La gestione del magazzino secondo Amazon
Amazon vanta un importante primato: è stata dichiarata “Masters” nella classifica delle Top 25 aziende per supply chain nel 2019, insieme a Apple, P&G, Unilever. Ma non solo: il colosso dello shopping online ha anche a disposizioni una quantità enorme di dati e di informazioni sulle ricerche e sugli acquisti effettuati dai suoi clienti. Questo è un vantaggio non indifferente, in quanto tramite questi analytics Amazon è in grado di ottimizzare modalità e tempi di consegna.
Il servizio di logistica di Amazon è a tutto tondo. L’azienda si occupa infatti sia dello stoccaggio che della consegna ai clienti, insieme all’assistenza e alla gestione dei resi. In aggiunta Amazon prevede per i consumatori anche dei servizi extra (facoltativi): dall’etichettatura al confezionamento di un pacchetto regalo. L’obiettivo di Amazon? Quello di gestire tutta la logistica in completa autonomia.
Il Fullfillment by Amazon (Fba), ovvero il programma che permette ai venditori di inviare il proprio inventario ai Centri di distribuzione del colosso, prevede poi alcuni vantaggi:
- I prodotti presenti in magazzino sono segnalati sull’e-commerce con il bollino “Gestito da Amazon”, che rappresenta una garanzia per i clienti.
- Chi utilizza Fba ha maggiori probabilità di ottenere la “Buy Box”, una modalità per il rivenditore per avere più visibilità nella pagina di un prodotto.
La gestione del magazzino secondo Uber
La logistica di Uber, azienda nata per aiutare gli utenti a spostarsi da un luogo all’altro in città, ha provato a spostarsi verso il trasporto delle merci con ben due progetti. Il primo, Uber Rush, non ha avuto molto successo: la società aveva come focus le consegne dell’ultimo miglio, per cui impiegava freelance come corrieri invece che come autisti. Questo servizio di consegna dei pacchi non è però mai andato oltre le zone di New York, San Francisco e Chicago e nel 2018 è stato quindi chiuso.
Uber Freight, invece, nasce dalla volontà di mettere in contatto le aziende con gli autotrasportatori. Lanciata nel 2017 negli USA, nel 2019 l’app è approdata anche in Europa. E in base alle statistiche di Uber stesso potrebbe risultare vincente: il 21% della distanza coperta dagli autotrasportatori europei, infatti, è percorsa senza avere a bordo alcun carico.
La gestione del magazzino secondo Google
Anche Google ha preso parte attivamente alla corsa per la miglior gestione del magazzino. La divisione Wing della Alphabet Inc, ovvero la struttura societaria che sta dietro al motore di ricerca, ha lanciato un servizio di consegna via drone negli Stati Uniti in collaborazione con FedEx e con Walgreens. In questo Google, o meglio FedEx, è riuscito a battere Amazon: la modalità di recapito di generi alimentari (e non solo) via cielo è stata proprio lanciata per la prima volta con questa iniziativa di Big G.
La prima tappa è Christiansburg, in Virginia, dove verrà effettuata la consegna via drone di cibo, caffè e medicine. L’ente americano che regola il traffico aereo ha dato quindi il via libera a Google per poter procedere con le consegne via drone: Amazon e Uber come reagiranno?