COVID-19 e crisi produttiva: necessari smart working e interventi statali

Covid Smart Working

Coronavirus e Decreto Cura Italia: come arginare la crisi?

Dopo l’emergenza sanitaria, anche l’emergenza economica scatenata dal Covid-19 si sta evolvendo: le previsioni parlano in Italia di un calo del Pil del 10% e molti economisti industriali non ritengono il Decreto Cura Italia uno strumento efficace nel lungo periodo, perché secondo loro non offre strategie in prospettiva. Si tratta di una vera e propria guerra e perciò è necessario predisporre un piano a lungo termine che preveda anche nel nostro Paese l’intervento dello stato, così come sta accadendo nel resto delle economie occidentali.

Gli interventi dello stato: quale direzione prendere?

In Europa e negli USA si sta verificando un’inversione di tendenza rispetto alla cifra liberista tipica dell’occidente, come dimostrano gli interventi dei principali leader politici, ora favorevoli a un supporto pubblico. È necessario però determinare con chiarezza il tipo di intervento. Il cambiamento, secondo gli esperti, deve riguardare settori cruciali della produzione, come le reti informatiche, i trasporti, le tecnologie digitali, che sono ancora più essenziali in questo periodo. Non ci sono al momento in Europa realtà che possano contrastare le concorrenza delle Over The Top come Google o Amazon, né aziende di produzione di computer o smartphone.

I vantaggi tutti italiani su cui puntare: la capacità di adattamento e la resilienza

Gli esperti di economia industriale riconoscono alcuni tratti tipici dello spirito industriale italiano, tra cui la flessibilità, che ha permesso ad esempio la riconversione di intere linee manifatturiere per la produzione di camici e mascherine, l’aumento dei corsi online sia per le scuole che per le università, e uno smart working efficace per molte aziende, che ha permesso di svolgere a distanza tutte le prestazioni non legate alla produzione. Grazie a questi plus, le aziende italiane hanno potuto parare i colpi del blocco dello scambio di merci, che in Italia è particolarmente grave perché c’è una grande presenza di industrie manifatturiere e di export. Gli economisti auspicano inoltre un cambiamento strutturale di lungo periodo, che preveda un ritorno in Italia delle filiere produttive ora delocalizzate, in particolare in Asia e nell’Europa dell’Est.

Le tre parole chiave per la ripresa: smart working, automazione, robotica

Per rendere competitive le aziende di manifattura che ora hanno le proprie produzioni all’estero, tra i possibili strumenti vi sono lo smart working e la robotica. In particolare, il lavoro a distanza è indicato per tutte le attività non legate alla produzione vera e propria: ad esempio le risorse umane e la robotica (l’Italia è leader per la produzione di macchinari industriali) possono rendere la manifattura sempre più automatizzata.

In conclusione, la crisi economica durerà sicuramente più a lungo di quella sanitaria, ma è necessario intervenire con consapevolezza e con interventi che tengano conto di una gestione complessiva dei problemi.

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