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Piastrelle in ceramica: quante tipologie esistono

La ceramica è un materiale realizzato grazie alla miscela a base di argilla, che può presentare caratteristiche molto variabili in base ai materiali aggiunti come la quantità di acqua, di quarzo o di caolino. In tutti i casi, la ceramica si ottiene con una cottura in forno ad una temperatura molto superiore ai 900 °. Le tipologie di ceramica dipendono dall’argilla che viene utilizzata per la sua produzione. Quella bianca, ad esempio, è più pregiata e quindi più costosa, mentre l’argilla rossa è meno pregiata e più conveniente dal punto di vista economico.

Le piastrelle in ceramica sono tra i tipi di pavimentazione più utilizzati grazie alla loro versatilità, resistenza, durata e facilità di pulizia. Vediamo quali sono le principali tipologie di piastrelle e i loro casi d’utilizzo.

Le tipologie di piastrelle di ceramica

La prima distinzione per la tipologia delle piastrelle è il metodo di lavorazione. Principalmente le piastrelle di ceramica si dividono in base al loro impasto, che può avvenire tramite pressatura, o tramite estrusione.

L’impasto di ceramica che si ottiene tramite pressatura è tipico delle piastrelle in monocottura, in bicottura e in grès porcellanato. L’impasto tramite estrusione invece permette di realizzare il clinker e il cotto. Le piastrelle più utilizzate e più diffuse sono quelle che si ottengono con la pressatura.

Le piastrelle monocottura

Questo tipo di piastrelle prende il nome dal fatto che vengono inserite nel forno una sola volta. Sono molto porose e meno resistenti rispetto a quelle con bicottura e perciò sono utilizzate per le pareti interne.

Le piastrelle bicottura

Questo tipo di piastrelle prevede due cotture diverse nel forno, in cui nella prima fase si cuoce soltanto il supporto, mentre nella seconda fase il livello di base riceve una rifinitura, ad esempio la smaltatura. Sono piastrelle delicate, ideali per i rivestimenti.

Il gres porcellanato

Le piastrelle in gres ricevono un processo di vetrificazione, che le rende molto resistenti, ideali per ambienti con calpestio elevato e impermeabili. Sono ideali per l’esterno e per l’interno, e in particolare in cucina e in bagno: le piastrelle in grès porcellanato costituiscono l’80% di quelle prodotte in Italia.

Come si effettua la posa delle piastrelle?

Una volta scelto il tipo di piastrella per la pavimentazione, è importante decidere anche la posa. Si tratta di un processo delicato, che va effettuato da esperti, e che necessita di una valutazione di alcuni fattori, tra cui il tipo di fuga, la composizione, il fondo su cui vanno posate le piastrelle, e la geometria di posa.

Nello specifico, la geometria di posa è il modo in cui le piastrelle vengono posate sul fondo, e permette di creare disegni e figure specifiche. Ad esempio, le piastrelle si possono posare in maniera lineare, in diagonale, a lisca di pesce.

Come si scelgono le piastrelle giuste?

Le piastrelle in generale dovrebbero rispettare tre caratteristiche: resistenza ad urti e sfregamenti, porosità e durevolezza.

Le piastrelle a monocottura sono ideali per ambienti umidi, poiché sono impermeabili. Le piastrelle a bicottura invece, come quelle in maiolica, assorbono l’acqua.

Infine, quando si scelgono le piastrelle, è importante non considerare l’arredamento, ma scegliere piastrelle neutre, versatili, che sappiano adattarsi nel tempo ai cambiamenti negli arredi e nelle strutture abitative.

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